12 SOLDIERS regia di Nicolai Fuglsig

12 SOLDIERS

 

Il film “12 soldiers”, girato dal giovane regista danese Nicolai Fuglsig, racconta una storia incredibilmente vera, tenuta nascosta per anni e resa nota al mondo nel 2009 dal best seller “Horse Soldiers” dell’autore Doug Stanton.

Al centro c’è una missione quasi impossibile: 12 soldati americani appartenenti all’unità speciale 595 Alpha, guidati dal capitano Mitch Nelson (Chris Hemswort), furono fautori della prima risposta militare all’attacco terroristico alle Torri Gemelle del 2001. Dentro le immagini che accolgono il lacerante distacco tra familiari e soldati c’è il dolore di un’America traumatizzata. Ma in quel momento, per combattere i talebani, l’unica soluzione era questa missione. Un tributo al valore eroico di questi uomini, che hanno messo a repentaglio la loro vita per il loro paese.

“Mentre il popolo americano era ancora sotto shock – dice il produttore Jerry Bruckheimer – questi uomini si sono avventurati verso l’ignoto, in una situazione piena di pericoli, per cercare di pareggiare i conti e offrirci una vittoria. Hanno dovuto lasciare le loro mogli e i loro figli, senza sapere dove stessero andando o se sarebbero mai riusciti a tornare indietro. L’operazione è rimasta segreta per diversi anni, la maggior parte della gente non ne ha mai nemmeno sentito parlarei”.

 

I dodici stringono un’alleanza con alcuni ribelli afghani, abile mossa che permetterà a questi ultimi di conquistare la città di Maza Scharif ed ai primi di sconfiggere il nemico comune.  Carico di tensione e di aspettative è l‘incontro tra il capitano Mictch Nelsonm accompagnato dai suoi fedelissimi, ed il roccioso inquietante generale uzbeco Abdul Rashid Dostum (Navid Negahban). La diffidenza, le strategie militari che si contrappongono, le incompatibilità culturali lasceranno il posto a nuovi valori, gli americani adotteranno tecniche militari locali che li obbligheranno a combattere a cavallo.

Catalizzante è la scena ove l’impavido capitano Nelson, assumendo un’aurea epica, si lancia a cavallo dentro la formazione talebana armata fino ai denti, cavalcando non solo la sua lotta contro il terrorismo ma tutto quel patriottismo di cui è straboccante il film. Il suo coraggio, insieme a quello dei 12 soldati legati vicendevolmente da uno spirito solidaristico, è stato il motore di un’azione bellica unica, alla James Bond.

Mentre uno scoppiettante montaggio stringe i violenti assalti e le tumultuose battaglie su cui piovono bombe da 9000 metri, appare nella sua durezza il terribile volto della guerra, con i suoi fiumi di sangue che bagnano la brulla terra afghana, cimitero di tutte le civiltà.

Eppure, in questa vicenda di cinema di guerra, il regista introduce echi western, il capitano Nelson è l’uomo foriero di libertà e non di conquiste, schierato insieme ai suoi soldati dalla parte dei buoni: l’amicizia con Abdul gli aprirà nuovi orizzonti. “L’arma più potente è quella degli ideali”, gli dirà l’uzbeco.

“C’è stata la possibilità – dice l’attore Chris Hemswort – di mostrare agli americani il lavoro che è stato fatto insieme al popolo afghano per combattere un nemico comune. Questi soldati non sono andati lì come conquistatori, ma per aiutare il popolo afghano che stava combattendo per la libertà. Senza molte informazioni preliminari, dovevano guadagnarsi la fiducia di Dostum e dei suoi uomini o non avrebbero mai potuto portare a termine la loro missione. Ciò che ho amato di questa storia è stata la possibilità di mostrare agli americani il lavoro che è stato fatto insieme al popolo afghano per combattere un nemico comune”.

Paola Olivieri