FRANK SINATRA ED IL CINEMA

26 03 2020. “Strangers in the Night,” “ New York, New York”,“ Fly Me To The Moon”, “ My Way ,”I’ve got you under my skin” sono i  titoli di songs interpretate dal leggendario  Frank Sinatra ,considerato uno dei più grandi cantanti statunitensi.  Noi lo conosciamo come “ The Voice”per il suo timbro  unico, vellutato  quanto  agile ,capace di sprigionare emozioni intrappolando  il suo pubblico in un fraseggio musicale seducente e ipnotizzante .E che dire dei suoi occhi blu e del suo charme? Ha fatto sognare  intere  generazione che lo hanno seguito nel corso della sua  inarrestabile carriera .Frank Sinatra , da artista eclettico ,ha lasciato  un’impronta anche  nella cinematografia in quanto interprete di film  drammatici , di raffinate e  romantiche commedie  strizzando  sempre l’occhio alle scanzonate commedie musicali.Fa coppia nel 1945  con il grande  Gene Kelly nel film  musicale  “Due marinari ed una ragazza” firmata da George Sidney, autore di classici come “School of Sirens”, “Magnolia”, “e “Half six six penny” etcc. Nel  film appare la cantante, Kathryn Grayson ed il pianista José Iturbi . Il film è  godibile e brillante , infiorettato dal famoso numero  nel quale appare Gene Kelly mentre  canta e  balla  il tip tap duettando allegramente  con il topolino Jerry ,mitico personaggio  dei cartoon.

Kelly e Sinatra ,sono di  nuovo insieme  nel 1949  ne “ Un giorno a Ne York” ( 1949) diretto  a quattro mani dallo stesso Kelly insieme a  Stanley Donen . Il film che fece centro al box office, è  tratto  dall’omonimo musical  “On The Town”  composto da Leonard Bernstein. Condivido ciò che evidenzia la giornalista  Maria Sivierio in un suo approfondimenti circa il carattere innovativo del musical pubblicato da Movieplayer.it “Un giorno a New York esplora il terreno reale, respira un’aria nuova che converte i possibili difetti in pregi, che rende gli impedimenti del mondo reale un punto di forza, che rende la danza materiale e indiavolata importante – e non per questo priva di significati. Un film in cui il realismo e le geometrie che ne fanno parte risultano funzionali, in cui lo spettacolo viene mostrato nel suo comporsi da una corsa all’altra, dalla Statua della Libertà al Museo di storia naturale, dal Rockfeller Center all’Empire State Building”.( Un giorno a New York, 70 anni dopo: come e perchè questo film ha rivoluzionato il musical” di Maria Siviero 08 12 2019 Movieplayer.it).

Nel 1953″ The Voice”  si  aggiudica l’ Oscar come “miglior attore non protagonista” per l’interpretazione di Angelo  Maggio nel corale e melodrammatico “ Da qui all’eternità”:dopo questa vittoria  Frank è consacrato nell’Olimpo del cinema a livello internazionale.  “Il film  è  firmato dal  regista di spicco e pluripremiato  Fred Zinnemann ,il quale aveva diretto  nel 1948 “” Mezzogiorno di fuoco”, “ La storia di una monaca ” e nel 1977 “ Giulia” interpretato da un  cast di star di prima grandezza come Vanessa Redgrave, Jane Fonda e  Meryl Streep .

“ Da qui all’eternità” ha un sapore melodrammatico corale,  è stato sapientemente coordinato  in quanto il regista  ha  estrapolato da ogni attore le  emozioni più vibranti, mettendo  in scena  un plot nel quale  dinamiche dell’amore  si stemperano all’inquietudine ed al tradimento mentre venti di  guerra  soffiano sul destino dei protagonisti . Ne “ Da qui all’eternità” c’è una scena che è entrata nella cinematografia suscitando  all’epoca un certo scalpore : l’indimenticabile  bacio tra Burt Lancaster e la splendida Debora Kerr ,abbracciati  in una paradisiaca spiaggia  travolti dalle spumeggianti onde e incatenati da una passione senza speranza.  Quella risacca che invade senza limiti la battigia ,  ritirandosi  improvvisamente e velocemente  è metafora di una  instabilità  che segnerà il loro destino dei due innamorati.

Nel 1955 esce“ L’uomo dal braccio d’oro” di Otto Preminger, ispirato dal romanzo di Nelson Algren,l’interpretazione di Sinatra  è  magnifica, si aggiudicò solo una nomination all’Oscar nella sezione miglior attore non protagonista.

Sempre nel 1955  Sinatra incontra artisticamente   Marlon Brando nel musical campione di incassi  “ Bulli e pupe  ( 1955 ) diretto da Joseph L. Mankiewicz : tutto il film è un tripudio di vivacità artistica e cromatica, scandito da un magico inanellamento di numeri cantati e ballati legati da  dialoghi divertenti ed accattivanti. A sorpresa, tra Frank Sinatra e Marlon Brando , sarà l’attrice Jean Simmons ad  aggiudicarsi  il Golden Globe come Migliore attrice protagonista..

 Sinatra nel  1956 entra nel cast della commedia “ Alta società”di Charles  Walters,  protagonista femminile è la raffinata  Grace Kelly affiancata da due leggende,  Bing Crosby e  Louis Armstrong,  il quale si  esibisce con esito  magnifico: tra le scene chiave del film appare Frank  mentre canta insieme  Bing Crosby  “Well Did you Evah” di Cole Porter. Per la stupenda  Grace Kelly  questo è l’ultimo film , esce per sempre dall’inquadratura  della macchina da presa  per  convolare  a nozze con il Principe Ranieri. Con gli amici di sempre , Dean Martin ,Sammy Davis Jr, Peter Lawford gira “ Colpo Grosso” ( 1960) di Lewis Milestone, di nuovo insieme sono cooprotagonisti della  commedia musicale “I quattro di Chicago”( 1964) di Gordon Douglas ,  e “ Tre contro tutti” ( 1962) di John Sturges.  Mentre la  carriera musicale di Sinatra  va a gonfie,  continua a girare film con le più acclamate  star internazionale ,siglando  successi e regalando nuovi sogni al suo pubblico . Nel  romantico “Pal Joey” di 1957 firmato  da George Sidney   duetta con  Rita Hayworth e Kim Novak , mentre nell’avvincente giallo  “ Inchiesta pericolosa” (1968) di Gordon Douglas con Jacqueline Bisset e Lee Remick. E che dire mentre duetta con la grande Shirley MacLaine in ” Qualcuno verrà” (1958)del grande Vincente Minelli?

 Sinatra ha incontrato artisticamente alcune nostre star come  Sophia Loren, Gina Lollobrigida , Virna Lisi  e Raffaella Carrà rispettivamente   in : “Orgoglio e Passione” di Stanley Kramer  ,“Sacro e profano” da John Sturgess”, U-112 assalto al Queen Mary “regia di Jack Donohue “Il colonnello Von Ryan” di Mark Robson. Nella sua carriera  ha venduto milioni di dischi ,ha musicalmente ricercato nuove sonorità , vinto innumerevoli  volte i Grammy, firmato tantissimi album ed ancora a più di vent’anni dalla sua morte  il suo mito è ancora intatto. La voce di Sinatra emoziona come  sempre.

Paola Olivieri,