Io sono Ingrid di Stig Björkman .” Sono una delle persone più timide al mondo, ma dentro di me sento di avere un leone che difficilmente di addomesticherà

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“Io sono Ingrid questa è la mia storia ripercorrendo la mia vita chi potrei rivedere …chi rimarrebbe “ parole che precipitano nella  magnifica esistenza della star svedese  Ingrid  Bergman, vincitrice di  ben   tre premi Oscar  per  “ Angoscia” ( 1944), “ Anastasia “( 1956) e “ Assassinio sull’Orient Exspress” (1974). Il regista Stig Björkman firma“ Io sono Ingrid” ( 2015),nel quale corrono parallele le fotografie  e le riprese effettuate dall’attrice, ed  un collage con  interviste e  sequenze di prestigiose  premiazioni  appartenenti ai momenti salienti della sua carriera.Da questo puzzle ,affiorano momenti  inediti  inaspettati della star : appare la piccola   Ingrid, orfana di genitori vissuta con parenti ma sorretta dalla bruciante  passione per  la recitazione .  Una grande sorpresa sono  le brevi sequenze del suo primo  matrimonio (poco più che ventenne )con il neurochirurgo Peter Lindstrom ; nel 1938 nasce la loro unica figlia Pia.  E che dire dei suoi rapporti epistolari con le persone più care? Da questo scrigno emergono le testimonianze dei  suoi figli Isabella , Isotta, Roberto e Pia che la  ricordano ,( lasciando trapelare le  emozioni più diverse), per la sua intelligenza , vivacità e forte indipendenza . La Bergman poco più che ventenne ma già madre,  è protagonista di filma  “ Intermezzo” ( 1939)di Gregory Ratoff: il leggendario produttore David O .Selznick le apre le porte di Hollywood ,ma la consacrazione arriva con Casablanca ( 1942) con Humphrey Bogart.

Talento attoriale con una bellezza genuina  non artefatta anzi   vivacizzata da un sorriso contagioso impongono una nuova femminilità. Per la volitiva Ingrid, il  sogno di diventare una diva   prende corpo con grandi successi quali:Per chi suona la campana  (1943) “ Le campane  di Santa Maria” ( 1945), Notorius L’amante perduta”   (1946) “ILil Peccato dei Lady Considine “ (1949) “Io ti salverò” 1945  ed Angoscia (144). 2

Il matrimonio con  Peter  subisce una definitiva battuta d’arresto,  l’attrice  incontra il regista italiano Roberto Rossellini . Le scrive una lettera dicendo   “ Se dovesse aver bisogno di un’attrice svedese che parla molto bene l’inglese, un po’ di tedesco ,che riesce a farsi comprendere in francese  e che sa dire solo “ ti amo in italiano”, verrò in Italia per fare un film con lei.  Tra i due nasce una grande amore e  scoppia uno scandalo senza fine per l’America puritana . “Non ho nessun rimpianto” dirà  la star anni dopo in una   intervista, riferendosi forse alle scelte anticonvenzionale della sua tumultuosa   vita sentimentale.  Eppure si è dichiarata sempre una timida anzi nel suo diario scrive ““ Sono una delle persone più timide al mondo , ma dentro di me sento di avere un leone che difficilmente si addomesticherà” ,nei suoi diari scrive “ Dopo la separazione Isabella Isotta e Roberto Rossellini rimangono a Roma mentre  Ingrid animata dal scaro fuoco dell’arte continua a raccogliere successi ed ad occupare un ruolo di primo piano nella cinematografia .  Torna ad Hollywood e nel 1956  vince  un Oscar con Anastasia ,  poco dopo, il suo legame  con Rossellini si chiude definitivamente. Partecipa come protagonista   ad altri film di successo aggiudicandosi la sua ultima nomination con “ Sinfonia d’Autunno ““ ( 1975)di Ingmar Bergman.

La sua vita si è tinta di un nuovo amore con il produttore teatrale Lars  Schmidt.

Paola Olivieri