TRE DOMANDE A… PIERO GUIDI

 

Incontriamo lo Stilista Piero Guido ospite del 52° edizione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Sant’Angelo di S.Angelo in Vado
Le creazioni di Piero Guidi si sono sempre contraddistinte per originalità, basti pensare alla linea Circus, perfetto traid union tra il mondo circense popolato da creature fantastiche e l’eleganza dell’alta moda. Il suo mondo sfocia nella gioia, fantasia e magia. E’ il made in Italy per eccellenza.
Da dove nasce l’idea degli angeli? Ha un significato augurale?
Sì, volevamo qualcosa che rappresentasse la nostra cultura, la nostra anima, la nostra storia, i nostri valori. Gli angeli ce li abbiamo da tutte le parti, dalle balaustre delle basiliche ai soffitti. L’angelo è veramente necessario, ce lo mettono nell’anima fin da piccoli. I nostri angeli sono spirituali, ma sono persone contemporanee, vivono nelle metropoli, viaggiano con gli aerei, hanno i loro problemi, devono fare i conti alla fine del mese…

Ha avuto testimonial d’eccezione come Michelangelo Antonioni, Mohammad Alì e Wim Wenders, chi sceglierebbe come nuovo angelo?
Di questo aspetto si occupa mio figlio Giacomo, ma se dovessi scegliere, opterei per i grandi protagonisti dei nostri giorni, tutte queste persone che sono alla ricerca di un approdo, i nuovi Ulisse che

cercano una nuova patria, una nuova Itaca e scappano dai teatri di guerra dove ci sono povertà, miseria, tragedie. Sono loro i grandi protagonisti spirituali, quelli che poi arrivano nelle nostre coscienze…

Cosa prova nel vedere le donne che portano con orgoglio le sue borse?
Provo piacere, ma devo lavorare molto perché deludere i clienti sarebbe veramente brutto. Perciò quando vedo una persona che porta un mio oggetto è una piccola gioia, non una grande gioia, perché bisogna stare con i piedi per terra e pensare che per il futuro dobbiamo fare ancora qualcosa di bello. Ho passato la vita a cercare di fare cose belle.

di Paola Olivieri