MACBETH REGIA JUSTIN KURZEL

05 gennaio 2016

REGIA: Justin Kurzel

Cast: Michael Fassbender ,Marion Cotillard, Elisabeth Debicki, David Thewlis, Paddy Considine,Jack Reynor,Sean Harris, David Hayman,James Michael Rankin. Scneggiatura: Justin Kurzel ,Todd Louiso. Fotografia : Adam Arkapaw.Montaggio Chris Dickens

Produzione: See-Saw Films.Distribuzione : Videa Spa Paese: Gran Bretagna. Durata:113 Min. Genere Drammatico . Anno 2015.

03/03/2016.L’australiano Justin Kurzel firma “Macbeth” adattamento cinematografico di una delle più potenti opere shakespeariane in quanto viene trattato da molteplici aspetti la brama di potere con le terribili derivazioni. Due cavalieri ancora valorosi Macbeth e Banquo gloriosamente vincitori incontrano in una landa desolata entità soprannaturale le sorelle Fatali .In un clima sinistramente onirico appaiono ambigue figure femminili, dalle sinistre sembianze si rivolgono a Macbeth salutandolo come ” Barone Cawdor” e continuando ” Salve tu sarai re , mentre al secondo profetizzano “inferiore a Macbeth e più grande>> non altrettanto felice , eppure molto più felice , padre di re anche se non lo sarai”. Vanificandosi, lasciano sconcerto ed eccitazioni in Macbeth, in quanto quelle parole sono vissute da lui come la verità. Ma in quella irrazionali visione c’è solo la tentazione , questo diabolico tarlo insinuandosi nella testa del cavaliere divorerà la sua esistenza .La .corsa al potere è eccitante ma sarà efferata nel suo evolversi:il potere è facilmente riscrivibile e questo sua moglie Lady Macbeth ne è consapevole. Bellissima ,esile nell’aspetto ,candida nel volto è la personificazione della smisurata ambizione. E lei la manipolatrice, si avvale della sua sensualità spingendo il titubante marito ad uccidere il re Duncan per prenderne il potere. Dopo questa azione delittuosa le virtù cavalleresche Macbeth si vanificano, ed inizia la sua discesa in una voragine infernale. Il regista rimane affascinato dal testo, lo rispetta, preferisce mettere il piede dell’acceleratore sulla concreta forza espressiva delle immagini. Visivamente si è catturati dal dinamismo di quelle battaglie epiche che non porteranno la pace, sono cariche di tinte scure , intervallate dai quei rallenty, come da inquadrature ravvicinate grondanti di sangue, appaiono volti impauriti di giovani sacrificati di fronte a falsi giuramenti, sono l’espressione di dramma fosco . Il regista materializza la cupidigia della coppia, la solenne cerimonia di incoronazione come il potere acquisito non gli bastano più. La follia germoglia dentro di lui , scoprendosi re di un regno sterile inscenerà un girotondo di azione delittuose che non sono seguite da nessun pentimento . Macbeth ormai deviato punta un coltello contro il ventre di sua moglie,è lei il demone della sua perdizione. Di grande forza è questo Medioevo senza luce , che concorre a sublimare la dimensione shakespeariana, ma di grande rilevanza è quella rete di sguardi , sfumature psicologiche e gestualità di due spiazzanti interpreti. Fassbender e la Cotillard sono perfetti, simbiotici, abilmente cambiano volto , rimanendo fedeli ad una credibilità interpretativa capace di far naufragare la moralità dei loro personaggi. Lady Macbeth che ha mortificato la sua femminilità è stata fautrice di una spirale, cadrà vittima del rimorso e muore probabilmente suicida. Mentre lui peregrina, apprende l’ultimo responso delle sorelle fatali , ma sfuggendogli il principio che niente nella vita è come sembra, affronta nuovamente altri nemici. Dietro a quelle menzognere parole si cela una oscura profezia.

Paola Olivieri

 

 

 

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