ANIMALI NOTTURNI REGIA DI TOM FORD

ANIMALI NOTTURNI

 

 

ANIMALI NOTTURNI

DATA USCITA: 17 novembre 2016

GENERE: Drammatico

 

REGIA SCENEGGIATURA : Tom Ford

 

ATTORI:Amy Adams,Jake Gyllenhaal,Isla Fisher,Aaron Taylor-Johnson,Armie Hammer, Michael Shannon ,Laura Linney Karl GlusmanSCENEGGIATURA

FOTOGRAFIA: Seamus McGarvey

MONTAGGIO: Joan Sobel

MUSICHE: ìAbel Korzeniowski

PRODUZIONE: Focus Features, Universal Pictures

DISTRIBUZIONE: Universal Pictures

PAESE: USA

DURATA: 117 Min

 

28 11 2016- “Animali Notturni” è stato presentato all’ultima “Mostra Internazionale d’Arte cinematografica” di Venezia, dove il regista-stilista Tom Ford, che lo ha diretto e sceneggiato, si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria. Il film è tratto dal romanzo Tony & Susan di Austin Wright. Le spiazzanti immagini iniziali sono il prologo di un dramma filmico che offre diversi piani di lettura, attraversato da contrasti ed ingabbiamenti emotivi che aprono il sentiero ad una riflessione-esplorazione interiore dell’uomo e della donna in relazione ai legami della vita, soggetti a condizionanti influenze esterne. Il cast è superbo, composto da Amy Adams (che si rivela calzante nell’interpretare la protagonista Susan, una donna in crisi), Jake Gyllenhaal (che interpreta sia l’ex marito Edward sia il protagonista del romanzo), lo sceriffo cowboy Michael Shannon e Aaron Taylor-Johnson, l’assassino crudele che gioca con le vittime. Gli sconcertanti quadri iniziali ci introducono in un vernissage dentro una galleria d’arte moderna, elegante quanto fredda, che espone immagini di donne obese e nude abbigliate da majorette a stelle e strisce. L’evento, più mondano che artistico, riunisce il jet set di Los Angeles, che esulta di fronte a quei cardini estetici disgustosi quanto pulsanti. La curatrice della mostra è Susan, una gallerista appartenente all’alta società, la cui vita è costellata di successi e lustrini, ma paradossalmente è una donna vinta, non vincente. La donna, sempre elegantissima, vive annaspando nelle convenzioni che però inizia a rifiutare: è moglie infelice di un uomo che non perde occasione per tradirla. Dopo anni di silenzio, Edward, ex marito di Susan, le invia un manoscritto di un suo romanzo da leggere, in vista della pubblicazione: “Animali notturni” questo il titolo del libro dedicato a lei, ma incentrato su una vicenda di devastante violenza. Narra di un padre di famiglia che intraprende un viaggio nelle solitarie e notturne strade del Texas, subisce un assalto da parte di tre balordi che dopo avergli violentato moglie e figlia le uccidono. L’uomo ferito cerca vendetta e trova nello sceriffo un vero alleato che vuole una vera resa dei conti. Sappiamo quanto nel cinema gli occhiali abbiano un significato metaforico: Susan li indossa per leggere questo romanzo e scopre un nuovo mondo. Immediatamente si avvolge ad esso, costellato di elementi facenti parte del suo passato con l’uomo. La donna è rapita da questo o gioco sottile, che si rivela essere un boomerang crudele quanto era stato il loro divorzio a causa sua: Susan, per troncare quel matrimonio osteggiato dalla sua famiglia di origine altolocata, aveva pesantemente sfiduciato Edward.
I personaggi del film fluttuano in immagini a dir poco perfette, pertinenti con simboli evocanti che preannunciano le diverse direzioni filmiche. Sistematicamente il tema del contrasto si rivela essere elemento vincente nella stridente alternanza tra le immagini delle due società contrapposte, quella di Susan, che Ford conosce molto bene, e quella di Edward. La prima è mitizzata dai media ma inautentica, sempre costellata da un corollario di belle figurine in corsa verso le ritualità dei cerimoniali sfarzosi, la seconda è truculenta, dove gli uomini muoiono per amore e chi sgarra paga.
Susan, la donna del jet set, vive ormai divisa tra passato e presente, è scompensata ma vibra di emozioni nonostante il suo oggi sia un involucro vuoto: riconosce che in quel passato con Edward c’erano le promesse, i suoi sogni e le sue aspirazioni, che ha frantumato e tradito per costruire un futuro accanto ad un altro uomo, con il quale ha iniziato ad inaridirsi. Esplora se stessa, si frange in quella collettività falsa che disprezza e nella quale è ingabbiata, ma il suo disagio è racchiuso in quel fardello di conflittualità che non gli ha permesso di osare mai neanche nella professione.
Segnata nella libertà dalla madre, presa dal panico, ha preferito percorrere quei sentieri già battuti dai maschi prepotenti e sessisti della sua altolocata famiglia. La realtà fittizia di un romanzo forgiata da un uomo vero ha lavorato nella sua coscienza: vede se stessa ed il suo passato con la prospettiva del sogno, con dolore e senza sconti ora con occhi finalmente aperti attende.

Paola Olivieri