PLANETARIUM REGIA REBECCA ZLOTOWSKI

PLANETARIUM

 

13 aprile 2017

REGIA : Rebecca Zlotowski

ATTORI: Natalia Portman,Emmanuel Salinger, Lily-Rose Depp,Louis Garrel,Amira Casar, Pierre Salvadori ,David Bennent, Jerzy Rogulski.

 

Sceneggiatura: Rebecca Zlotowski,Robin Campillo.Fotografia: Georges Lechaptois

Montaggio:Julien Lacheray .Musiche: Robin Coudert.Produzione: Les Films Velvet

Distribuzione: Officine UBU.Paese: Francia, USA.Durata: 106 Min.

03/05/2017)Alla fine degli anni ’30, le sorelle americane Laura e Kate ) guadagnano facendo sedute spiritiche in dimore private o in teatri. Si recano a Parigi, capitale dei sogni impossibili, dove incontrano il produttore cinematografico Andre Korben , con cui stringono amicizia: in una seduta spiritica, l’uomo rimane affascinato dal talento extra sensoriale di Kate, la più giovane delle sorelle. La ricerca delle anime dei defunti, vissuta con il candore di Kate, nel terribile periodo delle persecuzioni razziali, rende ancor più coinvolgente l’insolita trama di Planetarium, firmato dalla regista Rebecca Zlotowski.
Il produttore Korben tenta un’operazione commerciale, offrendo alle due sorelle un contratto cinematografico che ha per oggetto le percezioni extrasensoriali: impresse nella pellicola per la prima volta, trasformerebbero il cinema in uno strumento capace di mostrare l’esistenza di spiriti.
Lo sperato successo del film intriga Laura e Kate, che trasferendosi a vivere nella dimora del produttore, quasi senza volerlo formano una singolare famiglia. La regista ambisce a costruisce un ideale ponte tra l’occulto e l’arte cinematografica, capace di creare emozioni e di distinguersi per il suo potere salvifico, che regala una sorta di immortalità ai personaggi.
Il film, avvolto in un involucro scenograficamente raffinato, fluttua in una realtà immaginaria, stratificata da piani di lettura poetici e politici. E’ popolato da personaggi di grande fascino, capaci di conquistare fette più diverse di pubblico. Korben è unafigura ispirata ad un produttore ebreo realmente esistito, di nome Bernard Natan, deceduto in un campo di concentramento: nel film l’uomo sfugge ad una realtà opprimente rifugiandosi nei registri del sogno, ossessionato dalla ricerca dei fantasmi del suo passato. Tra lustrini, paillettes ed inquieti desideri, fiorisce la repentina affinità tra Kate e Korben: insieme vivono nella bolla dei loro desideri, inseguendo i viaggi nell’incredibile ed estraniandosi così da un mondo che sta per compromettersi con l’antisemitismo.
La dolce Kate è una figura centrale, vive protesa verso tutto ciò che evoca gli spiriti: è silenziosa e nel girovagare di città in città conosce le asperità della vita, anche se dentro di sé serba quel lato adolescenziale che le permette di gioire e considerare prezioso il dono di piccoli uccelli che riceve da Korben. Per la regista, l’eleganza fisica di Kate “porta una forma di espressività molto simile a quella del cinema muto, alla Lilian Gish, che può far capire che è una delle rare adolescenti alle quali non devi cambiare nulla, nemmeno un capello, per farla entrare in un costume d’epoca”.
La sorella Laura, invece, si rivelerà attraverso il cinema: Natalia Portman rende il personaggio vibrante ed espressivo, capace di osservare con occhi vigili il mondo che va verso il declino. Tutto cambia: venti di antisemitismo soffiano su Parigi, spazzando via ogni illusione. La città si tramuta in luogo di morte.
Ispirandosi liberamente a personaggi realmente esistiti, la regista racconta gioia e disfatta di una strana famiglia, ma il linguaggio filmico è disseminato di troppi codici. Per questo, il film risulta un sogno ad occhi aperti, pieno di intense luci ma anche di terribili ossessioni.

Paola Olivieri