Dunkirk: Christopher Nolan

DUNKIRK

 

Regia: Christopher Nolan
Interpreti: Fionn Whitehead, Tom Hardy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Aneurin Barnard, Harry Styles
Origine: Gran Bretagna, Francia, USA 2017
Distribuzione: Warner Bros
Durata: 106′.

19/09/2017Il regista Christopher Nolan, autore di “Il Cavaliere Oscuro” e di “Interstellar”, racconta con occhi diversi ed un’insolita struttura narrativa una drammatica pagina della Seconda Guerra Mondiale: la battaglia di Dunkirk, che si svolse tra il 26 maggio ed il 3 giugno 1940.
Il miracolo di questa Apocalisse fu l’Operazione Dinamo, memorabile evacuazione via Manica di un contingente di quasi 400.000 soldati britannici intrappolati nella spiaggia di Dunkirk ,accerchiati dal Terzo Reich.
“Le guerre non si vincono con le evacuazioni” dichiara poco trionfalmente Winston Churchil alla Camera dei Comuni. Nonostante ciò, la disfatta militare fu vissuta come un successo e riannodò il morale della popolazione e delle truppe alla speranza ed alla resilienza.
Il popolo britannico rispose alla chiamata-Dunkirk, fornì le proprie imbarcazioni governate a suo rischio e pericolo, per andare in soccorso ai naufraghi rivelando uno spirito di coesione che ancora oggi è ricordato. Nolan celebra questo evento e firma il monumentale “Dunkirk”, uscito il 31 agosto 2017, avvalendosi di un incipit narrativo originale, scandito da una suspense incalzante, capace di non dare tregua allo spettatore. Incrociandosi con il fattore tempo, questa visione filmica si frammenta generando tre universi paralleli contenenti storie distinte. Tre diverse visioni raccontano infatti gli inaspettati legami tra terra-aria-acqua ed i minuti dell’orologio che scandiscono ogni momento della tragica battaglia, precipitandoci nella settimana di fuoco a terra con Tommy (Fionn Whitehead) ed il comandante Bolton (Kenneth Branagh) insieme al suo esercito pronti per la fuga.
Ma il parallelismo del regista sposta l’azione anche in aria, con il pilota Farrier (Tom Hardy) mentre combatte e abbatte gli aerei delle Lutwafe, per rituffarci un giorno in mare con il volontario Mr Dawson (Mark Rylance) che naviga insieme a suo figlio. E’ in questa visione totalizzante quanto complessa, che Nolan si riconferma autore di un linguaggio innovativo, capace di far sfociare un war movie che rispetta canoni classici in un Kolossal dagli sviluppi tridimensionali.
Come è successo in Interstellar, Nolan intreccia trame e personaggi lontani che comunicano nello stesso momento, ed attraverso quella progettualità che lo contraddistingue, allestisce un affresco grandioso nel quale l’uomo fragile quanto baro sfida ingranaggi più grandi di lui. Sempre animato dalle grandi domande, corre verso nuove magistrali visioni che trovano risposta in un diverso senso del tempo. In questa frammentarietà temporale, nella moltitudine di disperati appare l’iconico Tommy, che fugge ad una rappresaglia ritrovandosi nella spiaggia di Dunkirk.
Non è una spiaggia ma una visone dagli echi onirici, nebbiosa e sinonimo di morte perché messa in scacco da un nemico che si ode nei rombi degli aerei o si manifesta con il fuoco che bagna di sangue tutto ciò che lo circonda. La lingua di terra è invasa da migliaia di soldati britannici e francesi troppo giovani e inesperti che vivono la più claustrofobica attesa della storia: l’imbarco di fortuna che forse significa salvezza.
Mentre lo spettatore è attraversato dallo spettro dell’imminente fine, viene chiamato a vivere l’eroismo in cielo del pilota Farrier, che già conosce la brutale prigionia che lo attende e saluta per l’ultima volta il suo compagno mentre il civile Mr Dawson prova compassione per un soldato traumatizzato dalla paura di chi ha visto in faccia la guerra.
E che dire di un comandante che vive in silenzio la felicità di riportare giovani a casa dalle loro famiglie?
Dunkirk è un film di guerra? Non solo… di sicuro è un nuovo sguardo non dimenticabile: nessun eroe decorato, nessuna vittoria, nessun atto eclatante che risuona… Ma quando la frammentarietà temporale si dilegua ogni personaggio converge in quella fuga chiamata desiderio di vivere.
Il cuore batte forte in gola, mentre atti di umanità forse salvano qualcuno o forse no ed il tempo come il mare può essere portatore di morte. La risacca sulla battigia porta solo corpi mutilati e occhi impauriti che cercano un probabile futuro.
Paola Olivieri