IL FILO NASCOSTO DI PAUL THOMAS ANDERSON

IL FILO NASCOSTO

 

  • DATA USCITA: 22 febbraio 2018
  • REGIA: Paul Thomas Anderson
  • CAST: Daniel Day-Lewis,Lesley Manville,Vicky Krieps, Camilla Rutheford, Ben Collaco,Richard Graham, Jane Perry,Ingrid Sophie Schram, Sarah Lamesch,Pip Phillips,Kelly Schembri
  • PAESE: USA
  • GENERE: Drammatico

 

13/03/2018 “Il filo nascosto delle cose” è un capolavoro firmato da Paul Thomas Anderson, si rivela un’opera cinematografica che lascia il segno: la complessa orchestrazione del conflitto amoroso tra il couturier Reynold Woodcock (Daniel Day-Lewis) e 1a giovane Alma (Vicky Krieps), apre una galleria di riflessioni sul potere che ogni individuo esercita sull’altro. La trama assurge ad un respiro hitchcokiano quando la protagonista femminile indossa i panni del carnefice in un gioco sottile di amore e masochismo per legare a sé il suo compagno per sempre.

La vita professionale dello stilista è un inanellarsi di successi, gestisce insieme alla sorella Ciryl (una splendida Lesley Manville) un atelier frequentato da reali, aristocratici  e ricchi borghesi. Il suo lato intimo, invece, è ossessionato dalla figura della madre defunta e devastato dal timore che l’amore possa precludergli la tensione verso il sublime.

Il frenetico crocevia di superficiali relazioni che Reynold ha con donne bellissime e sostituibili è interrotto dal casuale incontro in un pub con Alma, un’ostinata giovane cameriera di grande fascino. Per i due è coup de foudre: Alma diventa la sua musa ispiratrice ed in seguito la sua donna. La dimensione apparente di questo inquietante rapporto è avvolta in un misterioso canovaccio di allusioni, che si avviluppano in una matassa di verità non dette. Le lunghe colazione della coppia, consumate in un silenzio tombale con l’immancabile sorella Cyryl, sottolineano quanto quella gelida ritualità di Reynold si scontri con la brezza giovanile e la dipendenza affettiva di Alma nei suoi confronti. Finemente dettagliate sono le immagini dell’esasperata ricerca della bellezza da parte dello stilista, una ricerca che lo conduce alla creazione di abiti più simili a capolavori, nelle cui fodere nascondere una parte di sé, parole segrete che solo lui conosce. Per questo le sue creazioni, che meritano rispetto, non possono essere indossate da chiunque, nemmeno da una ricca cliente che lo acquista per le sue nozze, salvo poi ubriacarsi e addirittura addormentarcisi sopra. E’ tra questi ambienti frequentati da uomini e donne di alto lignaggio, ove sempre niente cambia, che Alma vive la realizzazione dei suoi sogni quanto l’oppressione di una ritualità imposta  dal tirannico stilista  come l’unica strada da percorrere. Nonostante li unisca quel filo della passione che si intreccia a masochismo, a poco a poco tra i due si alza la scure tagliente del potere, volto all’assoggettamento e vissuto da entrambi come sfida dai terribili esiti.

Tutto è celato da giochi di sguardi carichi di allusioni, dialoghi essenziali punteggiati di omissioni e reticenze, mentre una quiete avvolge questo inferno emotivo. Se quella percezione di vita rende sicuro Reynold, Alma invece vive nello smarrimento e quando fiuta che quella alchimia amorosa si sta dileguando, trasforma il suo masochismo in manipolazione dalle tinte fosche. L’amore di Alma diventa tossico, come la dose non mortale di funghi velenosi che cucina per lui allo scopo di renderlo fragile e dipendente nei suoi confronti.

Ecco allora che Reynold scopre di sé una vulnerabilità inaspettata, che gli riaccende emozioni sepolte, percepisce la compagna come l’angelo che lo salva dal pericolo, archiviando così il fantasma della madre. E’ solo attraverso questo agguato   pericoloso, che Reynold scopre un nuovo modello relazionale. Anzi, sancirà tra i due un ambiguo equilibrio.

L’accettazione e l’incontro dei due in questa perversa dimensione riaccende un furore amoroso fatto di dipendenza, che scivola in un inaspettato scambio di ruoli giocando alla roulette russa con la propria vita.

E’ innegabile che in questo thriller psicosessuale cesellato con una sceneggiatura perfetta, giganteggi la figura di Daniel Day Lewis capace, attraverso un fine intellettualismo interpretativo, di esprimere l’evoluzione emotiva di una personalità complessa che vive una dimensione lontana dalla realtà. Intensa Vicky Krieps, il cui sguardo sa incrociare il talento del tre volte premio Oscar Day Lewis.

Paola Olivieri