Fellini negli anni 80

GINGER E FRED.

Nel film Ginger e Fred, Amelia ( Giulietta Masina) e Pippo ( Marcello Mastroianni)sono due ex ballerini di tip tap:si esibivano in gioventù imitando Ginger Roger e Fre Astaire in teatri di varietà non certo di prim’oredine.

Entrambi sono invitati a partecipare ad una mastodontica trasmissione televisiva intitolata ” Ecco a voi” per riproporre a pubblico un loro numero che riscuoteva successo . Quando Amelia arriva alla Stazione Termini,un dirigente della tv privata la fa accomodare in un pulmino che la conduce all’hotel. Nel tragitto conosce personaggi che si esibiranno nel talk-show,si trova di fronte a dei sosia di Lucio Dalla ,ad un ammiraglio smemorato ,a un transessuale che porta l’amore nelle carceri e si dichiara benefattrice.Per la garbata Amelia è un amaro ritorno ,rimane stupita nel rivedere la capitale sporca,involgarita,piena di cartelloni pubblicitari. La coppia si ritrova dopo tanti anni;vivono in due città diverse,ma quando si rivedono non si riconoscono subito. Amelia è una piccolo borghese che dirige una ditta,mentre lui è un uomo smarrito che vende enciclopedie. Fellini fa immergere,o meglio, perdere,Ginger e Fred, nella bolgia televisiva;i bizzarri partecipanti sono tutti dietro le quinte,c’è il fraticello che si fa lievitare, uno spretato con una bella mogliettina,una ragazza che ha lasciato la famiglia per un extraterrestre,l’uomo che mette incinta con lo sguardo. Ma ciò che regna sovrano sono le risate sguaiate ed il kaos. La coppia di ballerini,prima di entrare in scena ,vorrebbe riprovare il vecchio numero, ma in questo clima esasperante gli unici posti disponibili sono le toilette.Ginger e Fred forse un tempo innamorati e forse ancora,per pudore,mentre si cambiano di abiti se ne stanno lontani l’uno dall’altro.Finalmente inizia la trasmissione nella quale si intercalano serialmente e troppo velocemente spot televisivi ed esibizioni artisitiche ,dando vita a uno show pacchiano per un pubblico confuso. Lo spettacolo è presentato da Franco Fabrizi, attore che aveva impersonato ne ” I vitelloni” l’infantile seduttore ;ora è un presentatore garbato, ma quando volge la sua attenzione dietro le quinte mostra il suo vero volto. Mentre Ginger e Fred  stanno per esibirsi,la luce si spegne improvvsamente, nel buio del megastudio televisivo i due si ritrovano veramente, si confessano l’uno con l’altro di aver accettato di partecipare solo per rivedersi.Giochi di luce sottolineano il loro reincontro, Amelia ha gli occhi lucidi pieni di commozione , Pippo,molto romanticamente,propone una fuga insieme.Il buio trincera la coppia,è complice della verità nascosta,avvolge attimi di nostalgie,di confessioni,di veri sentimenti.

La luce torna improvvisamente,fa svanire il sogno ed i due ballerini devono esibirsi sotto i riflettori. Durante il ballo Fred cade a causa di un crampo il presentatore incoraggia la ripresa ed i due eseguono un numero perfetto riscuotendo  un vero successo di pubblico.Ma non c’è tempo per salutare il pubblico,inizia subito un altro numero.Federico sceglie come protagonisti due ineccepibili attori,il suo alter ego Marcello Mastroianni e Giulietta Masina , i quali,nonostante destini completamente diversi conservano vive in loro lucide esperienze comuni .

E’ molto facili comprendere che Fellini in questo film è sgomento,indignato verso questo contenitore che è la TV,ma attonito e incredulo lo è verso il pubblico ora teledipendente, sempre bombardato dalle pubblicità.

Fellini ha avuto esperienze in tv , le ha considerate fallimentari , nella sua filmografia egli ha posto la sua attenzione verso l’immagine e la luce e infatti ha sempre ammesso che il film “si scrive con la luce ” (…) In televisione si deve vedere tutto con chiarezza” (F.Fellini ” Fare un film Einaudi). I ritmi dei film proiettati in tv sono interrotti sempre dagli spot incisivi e convincenti,nelle sequenze possono apparire oggetti che hanno valore simbolico,oppure dei frammenti musicali penetrano con una funzione intradiegetica,quindi la frammentazione improvvisa ne svia il significato e vengono recepiti più superficialmente.

Paola Olivieri