Le Bellissime del Cinema Italiano: Claudia Cardinale ,Sophia Loren,Silvana Mangano.

09 04 2020.Diva e antidiva,Anna Magnani mal si adatta al periodo successivo ,quando l’industria, sul finire degli anni 50,comincia a finanziare un nuovo genere, la collettività è più  sorridente e fiduciosa ,inebriata da nuove prospettive ,ancora piagata dalle atrocità della guerra e tuttavia tenace nel perseguire il desiderio di dimenticare. Ecco allora che sboccia ina generazioni di dive quali Lucia Bosè,Gianna Maria Canale ,Gina Lollobrigida ,Silvana Mangano ,Sophia Loren e Silvana Pampanini.

Provengono quasi tutte dai concorsi di bellezza:donne dalla straordinaria fisicità ,dalle linee morbide,che lasceranno il segno in interpretazioni di rilievo. ” I produttori avevano fame di belle ragazze , e loro lo reano veramente.Appena ce n’era una,tutti correvano ad accaparrarsi le miss che poi si buttavano dentro a un film.La Lollobrigida era già una piccola vedette e la scegliemmo per ” Vita da cani”, ricorda Mario Monicelli( L’arte della Commendia” a cura di Lorenzo Codelli,Edizioni Dedalo). I set sono ancora nei quartieri rionali ma,a differenza del passato,ora si odono risate,i lungotevere sono le spiagge, ingnui luoghi di incontro. Il benessere era alle porte, le pur bellissime eroine tragiche o quelle più virtuose dal destino contrastato si stavano dileguando in quel passato opprimente . Il futuro era incerto ma era certo il desiderio di ricominciare : le belle ragazze iniziavano a fare le commesse, timidamente civettuole sognano leggendo i fotoromanzi e non vedono l’ora di incontrare il grande amore . Ve le ricordate quelle tre adorabili sartine del film ” Le ragazze di Piazza di Spagna”impegnate nella ricerca dell’amore con la A maiuscola?Erano testimoni sincere di un’Italia rurale dove resistevano le grandi tradizioni familiari.

Esplode il caso Silvana Mangano,protagonista di Riso Amaro( 1951)diretto da De Santis , successo mondiale che accoglie istanze sociali e si ispira alla cultura popolare. Il regista pose l’attenzione al linguaggio del corpo . ” Mi si accusa di aver utilizzato delle bellissime ragazze  la Mangano ,la Bosè,la Pampanini , etcc per creare un rapporto più immediato con il pubblico , ma io sono ben felice di questo e non trovo che sia una accusa giusta. Sono Andato nella direzione in cui doveva andare ,secondo me , un cinema che volesse radicarsi profondamente nel cuore del grande pubblico popolare” ( Alle origini del Neorealismo  Giuseppe De Santis  a colloquio con Jean A. Gili” a cura di Jean A, Gili e Marco Grossi,Bulzoni Editore).

Questo fil regala grande fama all’attrice, che comincerà una carriera favolosa.Le sue trasformazioni saranno sbalorditive: da mondina dal corpo sinuoso a diva trasfigurata ,resa enigmatica dai registi dell’intellighenzia degli anni 50′ e 60′. Silvana era un’attrice dal talento poliedrico , gli occhi risplendevano di una luce intensa, era carismatica e acuta poichè coglieva l’essenza di personaggi complessi.

Sapeva trasformarsi : tra gli artefici del suo successo c’è Piero Gherardi ,incaricato da Dino De Laurentiis di trasformare l’attrice per l’interpretazione di Crimen. ” L’art director allunga gli occhi dell’attrice verso le tempie,le allarga la bocca , le impone una parrucca biondissima ,le fascia la testa con un foulard in tutte le variazioni del lilla, le infila fra le dita lunghi bocchini arancioni e rossi scovati presso un tabaccaio della costa . In un succedersi di collane ,vestiti ,gioielli ,cappelli e pellicce Silvana si sottopone paziente alle prove.Le piace l’idea di mascherarsi , di fare di se una specie di icona” ( Dino De Laurentiis , la vita e i film” Tullio Kezich  e Alessandra Levantesi ,Feltrinelli).

L’attrice fu una splendida, appassionata e appassionante  Edda Ciano in ” Il processo di Verona”di Carlo Lizzani.Interpretazione che le valse nel 1963 il David di Donatello e la Grolla d’Oro. Luchino Visconti ne è ammaliato ,la chiama per far rivivere  la figura della madre , la Contessa Carla Erba, in ” Morte a Venezia”. L’affinità tra il regista e l’attrice crea un ‘identificazione tale da far ottenere alla Mangano un nuovo Nastro d’Argento.

Alberto Lattuada ,definito da molti il regista delle donne , dirige la Mangano in ” Anna ” a fianco di Gassmann e Vallone: ne ha un ricordo bellissimo: ” sul set la Mangano era adorabile e brava.Non era ancora dimagrita.Imponeva quella sua  immagine  solare di carnalità ,che non aveva ancora modificato a favore di suggestioni più  intellettuali e al tempo stesso non se ne curava” ( ” Il Cinema secondo Lattuada. Bellezza,eros e stile” Gianni Volpi, Donzelli Editori). Nel film collettivo ” La mia signora” ( 1964) diretto da Tinto Brass,Mauro Bologninie Luigi Comencini, la Mangano è la protagonista e fa coppia con Alberto Sordi. Molto bello e divertenete è l’episodio di Eritrea diretto da Comencini :una prostitita di nome Eritrea ( Silvana Mangano )è stata ingaggiata dal viscido ingegnere Sartoletti per sedurre un politico in cambio di un progetto.La donna deve interpretare la moglie di Sartoletti ma si immedesima totalmente nella parte e,quando l’onorevole cerca dio sedurla ,lo schiaffeggia. La prostituta ha il cuore di una sognatrice ,aveva equivocato il suo ruolo e lo scopre in un brutale dialogo dove le vengono rinfacciate le sue origini. In seguito arriverà a sacrificarsi per l’uomo e per entrambi si apriranno nuovi sentieri…Commedia agra che rivela il veloce cambiamento della società dove ormai è tutto permesso. Sempre con Comencini la Mangano gira ” Lo scopone scientifico “accanto ad Alberto Sordi,Betti Davis e Joseph Cotten. Comencini ricorda che ” era bellissima anche vestita da popolana . Dura , aggressiva nel personaggio , gentile e pronta a collaborare quando non girava “( Luigi Comencini ” Davvero un bel mestiere infanzia vocazione esperienze di un regista Baldini e Castoldi).Amatissima dal pubblico ma estremamente riservata. la Mangano tenne la sua vita fuori dai riflettori.

Sophia Loren.

Sophia Loren è la diva ,la sua carriera è stata sfolgorante, irripetibile,colma di riconoscimenti dalla critica e dal pubblico.Dietro la sua bellezza mozzafiato brucia il sacro fuoco dell’arte, e già nel 1949 partecipa a Miss Italia,ottenendo l’anno successivo il titolo di Miss Eleganza. Appare in “Luci del varietà” di Fellini e Lattuada,dove è soltanto una ballerina di fila e si chiama ancora Sofia Lazzaro. Interpreta Aida nell’omonima trasposizione cinematografica della grande opera verdiana, che esce nel 1953,firmata da Clemente Fracassi . L’attrice fu doppiata dalla cantante lirica Renata Tebaldi. Il regista Ettore Giannini la ingaggia nel  musical ” Carosello napoletano”tratto dall’omonima opera teatrale ,rappresentata per la prima volta il 14 aprile al Teatro la Pergola di Firenze nel 1950 sempre per la regia di Ettore Giannini. Il film nel 1954 è vincitore del Prix International al Festival di Cannes: la Loren veste i panni della splendida Sisina, a fianco di Paolo Stoppa e Tina Pica. Il film si pregia della presenza del celebre ballerino e coreografo Léonide Massine.Ma la strepitosa bellezza dell’attrice, unitamente alla sua straordianaria personalità,esplodono e conquistano con l’interpretazione della pizzaiola ne ” L’oro di Napoli” di Vittoria De Sica  ( 1954). Il regista è stato un uomo di spettacolo a tutto tondo: nella filmografia apparsa in ” Cinema Nuovo” ( 1956) curata da Valentina de Carlo e Guido Gerosa, viene indicato come interprete e  direttore della recitazione in ” Domani troppo tardi” di Moguy ( 1951) con Anna Maria Pietrangeli in ” Pane ,amore e fantasia ( 1953) e “Pane,amore …e gelosia” di Comencini  ( 1954 con Gina Lollobrigida) e in ” Pane,amore e…”(1955) di Dino Risi con partner femminile Sophia che interpreta una fascinosa pescivendola.Celebre la sequenza dove spicca la protagonista avvolta in un abito rosso ,che balla insieme al maresciallo in un mambo italiano, mentre la giunta comunale del paese li osserva con occhi che non possono nascondere l’imbarazzo ma anche l’eccitazione . Sempre in quell’anno la Loren è la fascinosa sugina di Cesira( Franca Valeri) in “Il segno di Venere”.Inoltre è Gemma , la bella figlia di Don Gaetano , in ” Miseria e nobiltà”, in ” Miseria e nobiltà”( 1954) diretto da Mario Mattoli,tratto dall’omonima opera di Eduardo Scarpetta. Il cast di questo film è grandioso,composto da nomi come Totò, Valeria Moriconi,Carlo Croccolo.

Ne ” La bella mugnaia”( 1955) nasce la coppia cinematografica Loren Mastroianni , che subito si rincoferma con un altro successo ,” La fortuna di essere donna”,diretta come il precedente film da Blasetti.

Importantissima è l’esperienza americana dell’attrice, alla fine degli anni 50,grazie alla quale entra in contatto con le grandi star e lavora con registi del calibro di Stanley Kramer,Henry Hathaay,Martin Ritt ( con cui si aggiudica la ” Coppa Volpi” come miglior attrice per ” Orchidea Nera”),Delbert Mann.  Interpreta ” Un marito per Cinzia” ( 1958) di Melville Shavelson,” Il diavolo in calzoncini rosa” ( 1959) del regista Cukor  ed ” Olympia ( 1960) di Michael Curtiz, che  farà coppia con Clar Gable in ” La baia di Napoli” ( 1960) duretto da Melville Shavelson. Si rivela bravissima nell’interpretazione di Donna Jimena De Gomaz di ” El Cid” di Anthony Mann.

Non ancora trentenne , nel 1960 ,vince l’Oscar con ” La Ciociara”di De Sica ( in lizza c’era ” Colazione da Tiffany” e splendore nell’erba “) ,entrando nel firmamento delle  star , ma in quella magica notte non è nella mecca del Cinema.

Protagoniste sono Rosetta  e Cesira ,l’una nei panni della figlia e l’altra nella madre.Rosetta dopo essere stata violentata e dopo aver vissuto un’avventura ,cade in un pianto liberatorio tra le braccia della madre. ” E’ una soluzione che De Sica con torna con la sua sensibilità:madre e figlia si ricongiungono in un drammatico abbraccio e tale da prolungare il leimotiv della guerra nel rapporto tra le due donne . Parallelamente alle pagine moraviane , il dolore le smuove dall’indifferenza e dall’assenza di pietà” ( Vittorio De Sica , Guatiero de Santi, Il Castoro Cinema).

“La Ciociara” è tratto da un romanzo di Alberto Moravia ma sceneggiato da Zavattini e diretto da De Sica. I due convogliano nelle tematiche moraviane fratture e nuovi slanci ,umprimendo al film un profilo nuovo e originale.Come accade per la Mangano, anche la Loren subisce una metamorfosi e,secondo quanto afferma Giampiero Brunetta ” grazie al training hollywoodiano ella guida di De Sica ( e a una rigida disciplina dietetica) non è più un ordigno esplosivo ,un’esca sessuale che vaga nello spazio urbano :gli occhi hanno acquistato un’intensità che non si poteva prevedere qualche anno prima e riescono ormai da soli ,con un solo sguardo , a raccontare la storia di una vita ” ( ” Cent’anni di cinema italiano . Dal 1945 ai giorni nostri”Gian Piero Brunetta ,Edizione Laterza) .

La coppia Loren Mastroianni è un trend cinematografico di successo in altri film di De Sica ; Ieri ,oggi,domani”( 1963),” Matrimonio all’italiana ( 1964),” I girasoli”( 1970). Semore con Mastroianni la Loren sarà trionfante in ” Una giornata particolare”di Ettore Scola , un film nel quale ,come ne ” La Ciociara”, espolde quella gamma di sfumature attoriali che esprimono la bellezza interiore dell’attrice.

Claudia Cardinale

Icona del cinema italiano grazie a registi che hanno rivelato il suo talento ,tra cui Mauro Bolognini( ” Il bell’Antonio”,” La viaccia”,” Senilità”), Luigi Comencini ( ” La ragazza di Bube”) Luchino Visconti ( Rocco e i suoi fratelli” ,” Il Gattopardo”,” Vaghe stelle dell’Orsa “) e Valerio Zurlini ( ” La ragazza con la valigia”), fu soprattutto con il ruolo di Angelica ne ” Il Gattopardo”per la regia di Visconti ,che entrò nella storia del cinema. Fu anche protagonista ,così come altre attrici, della trasposizione cinematografica di un’opera di Alberto Moravia ” Gli indifferenti”,diretta da Francesco Maselli.Nel 1962 il grande scrittore intervistò per una rivista l’attrice ponendole singolari domande ,come ricorda la giornalista Francesca parisini nell’articolo pubblicato da ” Repubblica.it”il 26 ottobre 2003.” Io adesso disse Moravia  le farò un’intervista un poì particolare.Lei deve accettare di essere ridotta ad oggetto”. E quando lei chiese che tipo di oggetto,lo scrittore proseguì:” Un oggetto in quanto contrario di soggetto,cioè non un oggetto qualsiasi ma proprio quell’oggetto che lei può essere e in effetti è”. Voleva che lei stessa si immaginasse come oggetto che appare di giorno e scompare di notte e , in ultima analisi,come corpo isolato dalla persona e collocato in uno spazio.Le risposte ed il sorriso dell’attrice furono per lui disarmanti”.

Nello stesso anno in cui interpreta ” Angelica”ne ” Il Gattopardo”( 1963), la Cardinale viene scelta da Fellini per interpretare la ragazza della fonte in 8 1/2 e da Comencini per ” La ragazza di Bube”dall’omonimo romanzo di Cassola , che le fa vincere il Nastro d’Argento nella sezione miglior attrice protagonista.

Ma negli anni 60 le attrici come gli attori sono strumenti che interpretano i mutamenti del costume.La donna assume un nuovo ruolo:non è più angelo del focolare ,ma,acquistata una sua indipedenza ,sembra non sognare più l’amore con la a maiuscola, ed è pronta a vivere il legame amoroso come gioco di seduzione.

Il piacere effimero trionfa guidato da una femminilità più libera. Fu Lattuada  nel cinema a proporre una femminilità diversa,adeguata ad una nuova Italia,quando redasse nel 1965 una interessante sintesi sulla bellezza nell’ALMANACCO ” della Bompiani sottolineando che il tipo androgino era il nuovo ideale femminile ” Nell’Ottocento l’ideale di bellezza femminile era una donna curvilinea,materna,morbida,dalla figura ad anfora.Oggi l’ideale è una donna di linee verticali,adolescente,asciutta,dalla figura efebica.La facilità insieme l’insoddisfazione che dominano i rapporti sessuali fanno nascere negli uomini l’aspirazione a possedere i due sessi in una sola creatura. La forza di attrazione di un’attrice ,la bellezza cinematografica,consiste quindi oggi nella capaccità di incarnare il mistero androgino ,un ambiguità sessuale…( “I film di Alberto Lattuada”,CallistoCosulich)

Paola Olivieri Alfinito. I sogni del cinema Italiano .Edizioni Helicon