Pensare ad Anna Magnani con le parole di Fellini.” Dietro quel cipiglio minaccioso, aggressivo, nascondeva un’ingenuità un pudore selvatico, un entusiasmo da monella ,e il sentimento caldo, pieno, di una vera donna, come vorresti incontrare più spesso”

08 08 2021.Anna Magnani incarna il volto del  Neorealismo. Tra l’attrice e Roberto Rossellini vi fu, oltre al legame artistico, anche un legame sentimentale burrascoso ,che lascerà alla diva ferite non rimarginabili. Il loro amore nasce con “Roma città aperta” dal drammatico tramonto di quello della Magnani con Massimo Serato. Anna è affascinata da questo brillante regista, che ne intuisce il talento, mentre lui  è attratto dal vulcano emotivo che è dentro di lei. Rossellini compie imprese cavalleresche per incontrarsi con Anna. Ancora era lontana la Bergman, per la quale Rossellini ,provò un amor fou provocando in Anna un dolore immenso.

Grazie all’interpretazione di Pina in “Roma città aperta” Anna entra nell’Olimpo cinematografico intrenazionale , diventa icona di una drammaticità autentica che ben interpreta le tematiche del film.Il cinema italiano volta finalmente pagina e comincia a essere esso stesso fonte di ispirazione. Il successo è mondiale: Anna è richiestissima e tra il 1945 1946 è protagonista dei film ” Abbasso la miseria” ,” Abbasso la ricchezza” ” Un uomo ritorna”, “Il bandito”, ” Avanti a lui tremava  tutta Roma”.La Magnani  esprime tutta la sua gamma di sfumature umane ed emotive nel bellissimo film di Zampa ” L’onorevole Angelina”. Il regista ricorda” La inserimmo in un gruppo di popolane vere che avevano vissuto quell’esperienza e Anna si adattò immediatamente, come una di loro. Non volle il costumista ” ma quale costume” disse e chiamò una delle comparse ” Sora Giulia me lo vende quel vestito? Prese il vestito della sora Giulia , lo indossò e ne fece il suo costume. Aveva  una grande capacità di assorbire  l’ambiente e restituire con la sua recitazione il senso di una realtà vera.( Luigi Zampa ,Intervista originale ,Roma 1981) .

Con Visconti c’era una totalità di intenti, ma ancora oggi suscita interesse  il loro rapporto ,occorre immergersi in un passato doloroso per entrambi. Anna è la protagonista di “Bellissima” e per Visconti si concretizza il sogno di girare un film con la sua attrice preferita. “La Magnani era intelligente e Visconti pure” dice Francesco Rosi che era solo un aiuto regista  e prosegue “.Visconti sapeva come prenderla, con massimo rispetto. Con una personalità così forte, il regista deve sapersene servire,ma allo stesso tempo darle spazio e quindi l’equilibrio tra le due esigenze era abbastanza divertente”. ( L’avventurosa storia del cinema italiano). Nel 1953 ” Bellissima” di Visconti  ebbe a New York una accoglienza trionfale: al porto c’erano tantissimi giornalisti e fotografi che Anna fronteggiò spavaldamente. Come racconta la corrispondente della rivista ” Tempo”Gina Raccà, quando un giornalista le chiese se le sarebbe piaciuto girare un film in America rispose di no, ” a mano che non si trattasse della Rosa Tatuata”. Più tardi quel desiderio si avverò e le procurò anche l’Oscar.

Ma se l’America osannava quest’attrice”vera”,simbolo di un’Italia  in via di ricostruzione e ricca di grande umanità, nel nostro paese contraddittorio il vento dell’industria cinematografica soffiava du nuovi filoni forse più commerciali. Nel 1955 l’attrice è Serafina ne ” La rosa Tatuata”diretto da Daniel Mann su testo di Tennessee Williams , pensato dallo scrittore solo per le lei.

Nel 1960 esce “Risate di gioia” di Mario Monicelli ma cinematograficamente Anna era fresca di Oscar e il grande Totò era cannibalizzato dai film commerciali che ne  schiacciavano il suo grande talento.  Con gli occhi di oggi è un autentico gioiellino, all’epoca si rivelò un mezzo  insuccesso. Indimenticabile è la canzone ” Geppina Geppi. Anna e Totò interpretano due mezzi artisti demodè , legati da un passato inglorioso ,che non riescono a far parte della nuova epoca . ” Gazzara fu un mio piccolo apporto al cinema ,assieme alla Cardinale , a Gassman, alla Vitti e a tanti altri “dice Mario Monicelli e prosegue ” Credo che un regista alla fine della sua carriera debba pur aver dato qualcosa ,aver inventato qualche attore e qualche attrice e un genere. ( L’arte della commedia di Mario Monicelli ,a cura di Lorenzo Codelli ,Edizioni Dedalo). Dall’incontro di Anna con Pasolini nasce lo splendido ” Mamma Roma “: una prostituta di grande temperamento sogna una svolta per la vita di suo figlio  Per questo film, Pasolini si ispira ad un tragico fatto di cronaca ,la morte di un detenuto in un letto di contenzione a Regina Coeli.  Il regista gira in mondo frammentario e questo stile imbriglia quel flusso di emozioni con il quale Anna disegnava il personaggio. E’ difficile definire Anna Magnani, mi piace pensare  all’attrice con le parole di Fellini ”  dietro quel cipiglio minaccioso ,aggressivo, nascondeva un’ingenuità un pudore selvatico,un entusiasmo da monella, e il sentimento caldo,pieno,di una vera donna, come vorresti incontrare più spesso” Fare un film Federico Fellini Einaudi)

Paola Olivieri.

 

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